eSport:anche la Pes League si lancia nel vivo mondo degli eSport

pes league

Fifa non è l’unico calcio elettronico competitivo, infatti si è appena conclusa la tappa asiatica del World Tour 2018 di Pre Evolution Soccer. Il team Mkers ha arruolato il top player, Emiliano “S-Venom” Spinelli, e punta dritto alle World Finals estive.

Non solo Fifa, difatti anche Konami entra a far parte degli eSport e, con l’arrivo del nuovo anno la Pes League -il campionato competitivo di Pre Evolution Soccer- ha un formato completamente rivisitato.
La prima tappa del World Tour 2018, è stata quella asiatica che è terminata domenica scorsa a Tokyo, con la vittoria del francese Jeremy “Tiomit_PW” Bruniaux contro lo spagnolo José Carlos “Josesg93” Sanchez con una finale tra Paris Saint-Germain e Liverpool conclusa 1-0.

Al torneo hanno preso parte 16 giocatori: gli otto finalisti delle World Finals 2017 e gli otto migliori pro gamer della stagione 1. A rappresentare l’Italia c’era Ettore “Ettorito” Giannuzzi, campione del mondo di Pes nel 2011 e tre volte vicecampione “Ettorito” è stato eliminato alla fase a gironi.

COM’E’ SVILUPPATA LA PES LEAGUE

Il Pes League World Tour 2018 è la serie di competizioni ufficiali di eSport della Champions League, tornei che si tengono sulle piattaforme Sony Playstation 3 e Playstation 4. L’avanzata verso le World Finals estive prevede tre grandi eventi live di qualificazione nel mondo: la tappa asiatica (quella che è appena passata), la tappa americana (prevista per marzo) e la tappa europea (prevista a maggio).

Sulla base dei punti ottenuti in ciascun evento, i  player daranno vita ad una classifica che determinerà i finalisti mondiali. Una delle novità più grandi è che da una struttura formata per la maggior parte da tornei offline, si è passati ad una in cui guadagna più importanza il sistema di qualifiche online simile al modello della Fut Champions di Fifa 18. Due le categorie presenti alla competizione: la modalità classica uno contro uno e quella Co-op, per squadre formate da tre giocatori.

LE ASPETTATIVE DELL’ITALIA

L’Italia è uno di quei paesi con una buona tradizione nel gioco. Il campione di casa “Ettorito” si è qualificato per la tappa di Tokyo in qualità di uno dei migliori giocatori del 2017, mentre ai futuri grandi tornei live spera di esserci un altro veterano italiano di Pes, Emiliano “S-Venom” Spinelli. Ventotto anni, romano e laureato in Lingue e Letterature Moderne Europee Emiliano ha da poco sottoscritto un contratto con il team Mkers, uno dei migliori in territorio italiano, che nella sua scuderia vanta anche Daniele “IcePrinsipe” Paolucci, miglior gamer italiano di Fifa nel 2017 e finalista alla Fifa Interactive World Cup. ( Per saperne di più, clicca qui).

“S-Venom” è un giocatore completo ed è possibile che possa essere utilizzato in futuro anche negli eventi targati Fifa. Il suo percorso come giocatore competitivo di Pes è iniziato da tanto tempo:   «Mi sono affacciato nel mondo delle competizioni videoludiche a 17 anni partecipando ai tornei nel negozietto di quartiere. Pes spopolava ed era il titolo maggiormente venduto in Italia.
Andavo a fare questi piccoli tornei settimanalmente che vincevo quasi sempre e spesso trovavo in finale un ragazzo che già allora partecipava alla Pes League. Fu porprio lui a propormi di provare a partecipare e a confrontarmi in una tappa nazionale e una volta terminato il liceo tentai. Al mio primo torneo nazionale arrivai secondo su oltre duecento partecipanti perdendo in finale con quello che era il campione nazionale dell’epoca. Dopo quella prima esperienza entrai a far parte del “clan” nel quale sono stato fino a un mese fa e con cui ho vinto 5 titoli nazionali, “Elminster clan”. Da allora ho partecipato alla vecchia Pes League dal 2008 al 2016 senza mai fermarmi»
.

Oggi per “S-Venom” si spalancano anche le porte del professionismo: «Per me il risultato raggiunto è soprattutto un orgoglio. Spero di poter crescere ulteriormente come player e un domani, perché no, visto che l’età aumenta e i capelli bianchi cominciano a spuntare, diventare un team manager o un coach per mettere a disposizione il mio bagaglio di esperienza ai nuovi talenti più giovani. Uno dei miei interessi principali, è anche quello di far crescere il settore, infatti lo scorso anno, ho dato il via a un progetto chiamato “Gamerwall“, che unisce la passione per gli eSport al mio percorso universitario: con questa società abbiamo progettato il primo campionato universitario che garantisce al campione una borsa di studio di un anno».
L’obiettivo è abbattere i pregiudizi «per dimostrare a chi ancora è scettico, che i videogiochi non sono solo una perdita di tempo, ma possono coesistere benissimo con lo studio».

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