eSport: la Blizzard annuncia la Overwatch League.

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La Blizzard esordirà a fine anno con una Lega pro con team provenienti da varie città degli Stati Uniti, da Shanghai e da Seul. «Il modello da seguire è il calcio europeo, vogliamo fare come il Milan»

L’ispirazione del calcio, sport mondiale

Il gigante del gaming, è pronto a sfondare anche con la Overwatch League, la prima lega professionale di eSports che punta a diventare un fenomeno di portata mondiale iniziando dalla base locale.

L’idea è quella di formare dei team di pro-gamer professionisti dello sparatutto, provenienti da determinate città americane e asiatiche per avere una base di tifosi locale e quindi i conseguenti introiti fisici di biglietti e merchandising,   per arrivare ad aggiudicarsi un primato mondiale nel ricco mondo delle competizioni sportive elettroniche.

Il modello di business preso in considerazone è quello del calcio, in particolare quello del calcio europeo. Proprio Nate Nanzer, neo-commissario della Overwatch League, ha dichiarato al corriere, come l’ispirazione venga anche dall’Italia.

«L’idea di far partire la League con squadre locali è legata proprio al tema degli sport tradizionali, serve a creare maggiore coinvolgimento per il pubblico. L’esempio più semplice che mi viene in mente è quello del Milan, un team che partendo dalla città di Milano, è diventata di valore mondiale, con tifosi e ultrà sparsi in tutto il mondo: infatti passeggiando in un qualsiasi paese, non è difficile vedere tifosi con le magliette del Milan. Per Overwatch vogliamo lo stesso».

Il tentativo è molto chiaro, Blizzard vuole creare un modo differente di partecipare agli eSports, ricalcando la struttura degli sport classici come il calcio, il basket o il golf. In questo modo gli eSports arriveranno ad essere più comprensibili per tutti, andando ad abbracciare una fetta di pubblico sempre più ampia.

I tifosi, non solo potranno partecipare alle partite supportando la loro squadra del cuore, ma potranno anche seguire il tutto dalla televisione, proprio come una qualsiasi partita di calcio. Quest’idea nasce dal riconoscere le caratteristiche delle nuove generazioni, il pubblico principale degli eSports.

Ragazzi che a partire dai 10 anni ad arrivare al picco intorno ai 21 seguono  i campioni dei videogame nella stessa proporzione di quanti seguono gli sport classici. Secondo una ricerca effettuata dalla stessa Blizzard, questo sorpasso sarebbe già avvenuto. E dunque stiamo semplicemente andando incontro a quello che sarà lo sport del futuro. E del presente.

«Questo è il nuovo mondo dei ventenni, che con la Rete sono ovunque, hanno mode e modi di fare che nascono nel mondo», aggiunge Nanzer. «Anche se uno è di Milano e l’altro di New York o di Seul. La tv ha forzatamente una base “locale” di intrattenimento, ma i videogame ci portano oltre, in una nuova dimensione di intrattenimento che non conosce confini regionali». Ma d’altronde, è necessaria una base locale come tv, social e piattaforme streaming come Twitch, per poter crescere.
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Facendo due conti, è stato quantificato che il pubblico degli eSports arriverà a 385 milioni di spettatori nell’anno in corso, equamente divisi tra fan sfegatati e occasionali, e arriverà, sempre nel 2017, a generare un giro d’affari del valore complessivo di 696 milioni di dollari, con una crescita pari al 41,3% dall’anno precedente.

Il terzo dato è legato direttamente al gioco di Blizzard, che è già ben presente da diversi anni nelle competizioni elettroniche con Hearthstone, e con Overwatch, che lanciato solo lo scorso anno,  ha raggiunto in poco tempo, i 30 milioni di giocatori nel mondo.

Complice sicuramente di questo fenomeno di massa, la struttura stessa del gioco, semplice e immediata, con un look colorato e un’ azione iper-veloce come piace ai giovani di oggi. Una specie di Counter-Strike  ma meno tattico, quasi come uno svecchiamento di Call of Duty, il primo sparatutto più venduto al mondo.

In campo i big degli eSports

Ecco spiegata come nasce la League , che secondo alcuni analisti, dovrebbe portare nelle casse della Blizzard oltre  700 milioni di dollari. Anche l’attuale storia del calcio italiano, è partita così, infatti il primo campionato di calcio che si è tenuto nel 1898, partì solo con quattro squadre tre delle quali torinesi e una il Genoa, poi vincitore. L’Overwatch partirà proprio allo stesso modo:

  • Il team di Boston, acquistata da Robert Kraft, presidente e CEO del Gruppo Kraft e dei New England Patriots (football americano).
  • Il team di New York, gestito da Jeff Wilpon, cofondatore e partner di Sterling. Vicepresidente e direttore operativo dei New York Mets (baseball).
  • Per la squadra di Los Angeles scende in campo Noah Whinston, CEO di Immortals, gruppo di eSports con alle spalle diversi investitori tra cui i Memphis Grizzlies (squadra Nba di basket).
  • In Florida, per le città di Miami e Orlando, il big in campo è Ben Spoont, CEO e cofondatore di Misfits Gaming. Anche qui il gruppo esport ha alle spalle anche una squadra di sport tradizionale: i Miami Heats (Nba)
  • Andy Miller è pronto a scendere in campo con la squadra di San Francisco: Miller, infatti è presidente e fondatore di NRG eSports, nonché proprietario con Mastrov dei Sacramento Kings (Nba). Da notare come tra gli investitori di NRG faccia bella mostra di sé anche Shaquile O’Neal.
  • La squadra proveniente dalla città di Shangai, è in mano al colosso cinese di NetEase. La compagnia di servizi e contenuti web fondata da William Ding nel 1997, già da qualche anno collabora con Blizzard per far giocare i titoli americani anche in Asia.
  • Sarà invece Kevin Chou a sviluppare il team proveniente da Seul, che è la terra natia (20 anni fa) degli eSports: uno dei fondatori di Kabam ha deciso di investire proprio così gli 800 milioni che sono stati ricavati dalla vendita della società.

Come è possibile leggere nel comunicato stampa di lancio, l’Overwatch League partirà più avanti nel corso dell’anno. Per la prima stagione dell’ evento, le partite verranno disputate in un’arena nella città di Los Angeles, mentre gli altri team costruiranno i propri stadi di casa dove giocare tutte le stagioni future.

I tornei si disputeranno nei giorni di giovedì, venerdì e sabato. La lega genererà fondi per i proprietari delle squadre grazie a pubblicità, vendita dei biglietti e diritti di trasmissione, mentre i team, riceveranno una quota uguale del ricavato netto di tutta la lega. Proprio come avviene nella Nba.

Ma c’è anche una novità, una cosa mai vista negli eSports: ai team andrà anche tutto il denaro ricavato sul proprio terreno di gioco, fino a un massimo prestabilito annuale; oltre questo limite, una parte del denaro verrà incorporata nel monte ricavi totale condiviso della lega. Gli stessi team inoltre, potranno gestire e monetizzare fino ad un massimo di cinque eventi annuali amatoriali nel proprio territorio.

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Dal mondo all’Italia

Questo è solo il punto d’inizio «Partiamo con gli Stati Uniti, la Cina e la Corea del Sud perché sono i mercati più maturi, e ovviamente più ricchi, nel settore eSports», continua ancora Nazer. «Ma siamo già in trattativa con diversi partner europei per arrivare presto anche in Italia. Ci saranno presto degli annunci, anche il mercato italiano è molto interessante: non ancora del tutto sviluppato ma pronto per il debutto nelle grandi arene. Avete tanti giovani giocatori, e ci piacerebbe portarli presto a giocare con noi».

Ma chi saranno i primi team a rispondere all’appello? Da un lato saranno le squadre di calcio italiane, alcune delle quali già attive con il proprio team di FIFA, come Roma, Genoa e Sampdoria. Dall’altro lato, ci sono le grandi aziende, come RedBull – che dal 2016 organizza da noi alcuni eventi come il Factions, partito pochi giorni fa con la Milano Games Week nel mirino – e Samsung Italia, che proprio poche settimane fa ha concluso il tour italiano Fight for Glory proprio con Overwatch.

Non ci resta che aspettare la grande onda, intanto continua a seguirci per essere sempre aggiornato su tutte le news eSport!

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